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Il valore delle relazioni nei luoghi di lavoro

Ilaria Taurino • 17 luglio 2023

Problemi di natura relazionale sono all’ordine del giorno nei luoghi di lavoro e com’è difficile gestirli!

Messaggi ambigui, silenzi troppo lunghi, comportamenti aggressivi o evitamento di situazioni potenzialmente conflittuali sono solo alcuni dei fattori che incidono in modo negativo sull’efficienza di un’impresa. E’ evidente infatti che il tempo e le energie che si spendono per occuparsi di questi aspetti relazionali, volenti o nolenti, incide: sulla concentrazione, sulla motivazione, sul pensiero creativo, sull'orientamento al risultato.

Ormai è assodato da numerosissime ricerche (e probabilmente lo puoi confermare per tua esperienza personale) che le persone cercano luoghi di lavoro dove si sta bene e questo “stare bene” non è declinabile solo in un buon stipendio, qualche benefits, una mansione che piace abbastanza, ma significa buone relazioni tra pari e con i propri superiori. Se queste ultime variabili sono deficitarie la probabilità che il collaboratore, non appena possibile, se ne vada, sono molto alte! E per le nuove generazioni quanto detto è ancora più vero.

A questo punto sapresti dire che clima c’è nella tua azienda? Sei consapevole delle modalità relazionali che i tuoi collaboratori hanno tra loro e come queste incidano sul loro benessere e di conseguenza anche su quello della tua azienda? Qual è l’ultima volta che hai parlato di questi aspetti con i tuoi? Attivare percorsi di miglioramento sui temi della leadership e della comunicazione richiede un impegno importante, perché, come tutti i cambiamenti, significa mettersi in discussione e accettare l’idea che alcune cose bisogna iniziare a farle in modo diverso. La soddisfazione che si prova quando si raggiungono i primi risultati è però impagabile.

Percorsi di coaching mirati possono essere un vero aiuto, perché ciascuno può lavorare con il coach su di sé in modo molto personalizzato: sui suoi obiettivi e con i suoi tempi, senza qualcuno che imponga ricette preconfezionate!

Autore: Ilaria Taurino 19 marzo 2024
Chi di noi non si è sentito stressato nell’arco della vita? Per molti di noi è persino una condizione costante. È un’ineluttabile conseguenza dell’essere nati in questa parte del mondo e in questo secolo oppure possiamo fare qualcosa per stare bene e recuperare uno stile di vita più salutare e sereno? Obiettivi: Il corso ha l’obiettivo di far conoscere cause e conseguenze sulla nostra salute psicofisica dello stress tossico, per motivare al cambiamento in favore di comportamenti positivi. Programma: Cos’è lo stress. Eustress e distress Prendersi cura del corpo La chimica dello stress: cosa accade al nostro organismo Sintomi fisici e malattie psicosomatiche Prendersi cura della mente Il contributo della psicologia positiva (benessere e felicità) L’esperienza dello stato di flusso Il potere del linguaggio e i condizionamenti mentali Riconoscere le nostre emozioni, i nostri bisogni e verbalizzarli Cenni sulle arteterapie Prendersi cura dell’anima Prendersi cura degli altri e dell'ambiente I bisogni dell’uomo e la ricerca di senso L'ikigai Equilibrio e armonia Cause di stress tossico nei luoghi di lavoro
Autore: Ilaria Taurino 19 marzo 2024
I processi di trasformazione non riguardano solo le tecnologie, il sistema socio-economico, le normative e i modelli organizzativi e produttivi, ma riguardano anche le persone: le principali protagoniste di questi processi di cambiamento e portatrici di nuove istanze, nuovi valori e modalità relazionali. I leader pertanto dovranno essere di capaci di gestire i gruppi di lavoro tenendo conto di tali trasformazioni. Lo stile del Leader Coach si sta dimostrando quello più efficace per affrontare le sfide dell'epoca che stiamo vivendo. Obiettivi formativi : Il corso ha l’obiettivo di far conoscere lo stile del Leader Coach, l'efficacia che è in grado di ottenere in termini di motivazione, coinvolgimento, prestazioni adeguate e raggiungimento degli obiettivi dell’intera squadra che il leader è chiamato a guidare. I partecipanti apprenderanno le abilità distintive del Leader Coach e acquisiranno una nuova consapevolezza di ruolo. Programma : Cosa significa essere leader oggi Quali sono gli stili di leadership che si sono dimostrati vincenti negli ultimi vent’anni Quali sono le competenze che permettono ad un leader di fare la differenza, come riconoscerle e allenarle Leader creatori e comunicatori di senso e di scopo Le coach abilities a supporto del lavoro del leader Il ruolo della fiducia La gestione dell’errore L’ascolto, la presenza, l’autenticità La gestione del dissenso La capacità di “vedere l’albero dove c’è ancora la ghianda” La vulnerabilità Il metodo GROW applicato nella relazione con i collaboratori Come dare e richiedere feedback Durata: La durata del corso sarà definita sulla base dell'esperienza dei partecipanti e degli obiettivi specifici che saranno concordati con la committenza.
Tecniche di vendita
Autore: Ilaria Taurino 8 marzo 2024
Essere un buon ascoltatore è una qualità imprescindibile per un venditore di successo. Più che dimostrare grandi capacità oratorie, il venditore deve essere in grado di comprendere aspettative e reali esigenze del cliente per potergli offrire ciò di cui ha veramente bisogno, senza incappare in noiose presentazioni “effetto brochure” o nell’errore di cercare di vendere "carne a un vegetariano"! Obiettivi: Questo corso ha l’obiettivo di far acquisire prima di tutto conoscenze e abilità funzionali ad un processo di comunicazione efficace sul piano interpersonale e in un secondo momento focalizzare tali abilità nella relazione venditore-cliente. Scopo del corso è inoltre: • Permettere ai partecipanti di allenarsi nel mettere in pratica le principali tecniche durante i colloqui di vendita • Indurre consapevolezza in merito alle proprie capacità, punti di forza e competenze da migliorare • Stimolare consapevolezza verso le proprie convinzioni in merito al proprio lavoro e al prodotto/servizio che si va a vendere Contenuti: Comunicazione efficace: • I bias cognitivi e le mappe mentali • Ascolto attivo: atteggiamento e tecniche • Linguaggio non verbale e paraverbale • Uso delle domande • Metamodelli • Parafrasi e riformulazione • Gestione dei silenzi • Le dinamiche psicologiche: cenni di analisi transazionale Tecniche di vendita: • L’importanza di individuare e saper comunicare il perché dell’azienda che si rappresenta • Riconoscere il fabbisogno del cliente • L’atteggiamento del venditore • Lavorare per obiettivi • Tecniche di persuasione • Leggere il linguaggio non verbale del cliente • Cenni di linguistica • La chiusura della vendita • Come scrivere l’offerta
Autore: Ilaria Taurino 22 gennaio 2024
Leggere i dati, in questo caso dell’INAIL, è sempre un punto di partenza utile per inquadrare i problemi. Riporto qui di seguito un estratto dell’articolo di Lorenza Raffaello uscito oggi 22 gennaio 2024 sulla Tribuna di Treviso: “ Malati di lavoro: 50 denunce al mese. Patologie e stress più 10% in 4 anni . Malattie professionali in aumento nella Marca, terra di manifattura. In soli quattro anni le denunce presso l’Inail di Treviso sono aumentate del 10%. Principalmente disturbi del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo , ma quello che salta all’occhio è il netto aumento delle malattie legate al sistema nervoso e i disturbi psichici e comportamentali . Una categoria di disturbo che include emicrania, cefalee, epilessia, disturbi del linguaggio, del movimento, del sonno, encefalite, ovvero i sintomi in cui si riconoscono i lavoratori che stanno affrontando tensioni e alti livelli di stress sul posto di lavoro . L’Inail stesso è interessato all’emersione delle malattie professionali, che un tempo venivano trattate come malattie comuni, questo permette di attivare strategie preventive, promuovendo modelli organizzativi in azienda che riducano il rischio e incrementando la sorveglianza sanitaria».” Dobbiamo leggere questi dati come la punta di un iceberg di cui non vediamo la parte sommersa: tutti coloro che non denunciano e tutti coloro che soffrono di una sintomatologia lieve. Questo tema per il mondo del lavoro, per l’INAIL e per la sanità pubblica ha un impatto enorme. Sono poi anche rilevanti le conseguenze su aspetti di natura psicologica e sociale (la capacità delle persone di star bene con se stessi e con gli altri). Lo stretto legame tra benessere psicologico e salute fisica è scientificamente dimostrato e pian piano culturalmente riconosciuto, ma ancor poco si fa nei luoghi di lavoro per adottare nuovi modelli di comportamento capaci di prevenire livelli di stress tossico nei collaboratori. Il contesto lavorativo ha un ruolo fondamentale e i dati dell’INAIL lo mettono in evidenza. A supporto di un cambiamento culturale ci sono i vantaggi che i datori di lavoro possono ottenere da una gestione organizzativa centrata sulla persona , capace di prendersi cura di ciascun collaboratore. I vantaggi sono: il miglioramento delle performance, minor assenteismo, minor turnover, aumento della capacità attrattiva dei talenti, aumento del livello di fidelizzazione e commitment. Ovviamente tutto ciò ha una ricaduta di natura economica e dimostra come il prendersi cura dei collaboratori non sia unicamente un tema etico. Anche se l’aspetto etico a mio avviso sarebbe già sufficiente per motivare un cambiamento! C’è una convinzione limitante che governa il nostro modo di considerare il mondo del lavoro: esiste una sorta di dicotomia tra benessere e lavoro, è un po’ come se pensassimo che se ti diverti, se stai bene, se non soffri non stai lavorando abbastanza… Le motivazione hanno radici profonde e probabilmente deriva anche da una cultura del lavoro che fino a poco tempo fa si basava sul numero di ore lavorate e sul numero di pezzi prodotti al giorno, sul fatto che il capo era bravo se spingeva la produzione al limite delle sue capacità e quindi anche gli operai. Ma nel 2024 cosa ce ne facciamo di quel modo di lavorare? Oggi che ciò che fa la differenza è la redditività! Oggi, che più che di manodopera a basso costo, abbiamo bisogno di menti brillanti coinvolte e motivate, dobbiamo adottare nuovi modelli di leadership , meno basati sul comando e controllo e molto di più sulla capacità di ispirare e guidare. Il miglior leader cerca l’autonomia dei suoi collaboratori non la dipendenza (in realtà possiamo anche smettere di chiamarli dipendenti!) Quando, dopo la pandemia di Covid 19, si è verificato il fenomeno delle Grandi Dimissioni, sono stati condotti numerosi sondaggi per scoprirne le cause ed è emerso che tra quelle principali i lavoratori indicano il clima aziendale e la relazione con il proprio superiore. Una ricerca di Gullap recentemente pubblicata indica che il coinvolgimento dei lavoratori dipende al 70% dalla capacità del leader. L’ultimo Report Future of Jobs che elenca le competenze chiave dei prossimi 5 anni, mette al quarto posto la leadership e l’influenza sociale (dopo “pensiero analitico”, “pensiero critico” e “IA e dei Big Data”). Tutto ciò a dimostrazione che il leader ha in azienda, oggi più che mai, una responsabilità enorme sulla motivazione delle persone, sulla loro salute e di conseguenza sul successo dell’azienda. Resta fondamentale la cura nella fase di selezione, ma, per tutti gli altri che sono già leader, assicuro che le competenze di leadership si possono apprendere ! Voglio concludere con le parole di Daniel Goleman tratte da “Leadership emotiva”: “In un ambiente di lavoro, qualunque esso sia, il suono di una risata è insomma un indice della temperatura emotiva del gruppo, un segnale inequivocabile del coinvolgimento attivo delle persone, impegnate con il cuore e con la mente. … Ridere è un segnale di fiducia e benessere.”
Autore: Ilaria Taurino 16 dicembre 2023
Quando ho iniziato il percorso formativo per diventare coach l’ho fatto pensando di imparare una metodologia che mi permettesse di essere più efficace nel far apprendere ai miei clienti le competenze trasversali in ambito lavorativo: per mettere in atto un allenamento personalizzato e focalizzato su obiettivi specifici. In realtà quello che ho scoperto è molto di più perché il coaching è un metodo trasformativo che accompagna le persone in un percorso di crescita soprattutto personale, prima che professionale. Sono tanti i fattori che lo rendono così potente, ma due in particolar modo: la fiducia nelle potenzialità di ciascuno e l’ascolto . Un coach sa che non deve dare consigli, non deve suggerire o pilotare il coachee verso una risposta che reputa corretta. La risposta giusta per il coach non è detto che sia la risposta giusta anche per il coachee: il coach ha fiducia nell’altro e nella capacità di trovare le sue personali soluzioni con i suoi tempi, il coachee ha la piena responsabilità ed autonomia nelle decisioni che riguardano la sua vita. Suggerire soluzioni darebbe un messaggio nascosto di scarsa fiducia e comunicherebbe dipendenza: “Te lo dico io come si fa, perché tu non sei capace”, “Te lo dico io cosa devi fare, così tu credi di aver bisogno di me”! Il coach invece, procedendo con metodo maieutico, ha l’obiettivo di sviluppare il massimo dell’autonomia nel coachee perché questo stimola un forte senso di autoefficacia ed è alla base dell’adultità. L’ascolto poi ha una potenza enorme, ma l’ascolto vero, autentico, interessato; se ne parla tanto, ma pochi sono in grado di metterlo in atto. Non è solo una questione di tecniche, ma di intenzione. Ascoltare in silenzio con la volontà di sentire l’altro, di cogliere ciò che c'è oltre le parole, è molto difficile, ma quando le persone riescono a beneficiare di questo tipo di ascolto si aprono come un fiore al sole e iniziano ad ascoltare se stesse, a scoprire qualcosa di nuovo di sé, a costruire nuovi significati che prima erano nascosti o ingarbugliati. L'ascolto non giudicante fa sentire l'altro accolto per quello che è ed è così che si sente libero di esplorare soluzioni nuove e soprattutto di essere se stesso.
arteterapia
Autore: Ilaria Taurino 24 gennaio 2023
Obiettivi del corso: Il corso ha lo scopo di mettere colleghi di lavoro nella condizione di conoscersi o conoscersi meglio in un contesto protetto e lontano dalla gestione quotidiana del lavoro. Il lato ludico, creativo e ricreativo, permetterà ai partecipanti di mettersi in gioco abbassando le naturali resistenze e di sperimentare, attraverso la metafora dell’arte, le dinamiche tipiche del lavoro di gruppo. Programma : Il corso è focalizzato sul metodo esperienziale, pertanto la giornata formativa è costruita sull’alternanza di attività pratiche e di briefing per consapevolizzare l’esperienza e condividerla con gli altri componenti del gruppo. Il gruppo realizzerà un’opera corale rappresentativa di un messaggio condiviso. L’opera potrà essere conservata in azienda Alcuni temi che saranno affrontati sono: la socializzazione l’identità di gruppo e la coesione la cooperazione la fiducia le competenze relazionali la gestione delle critiche e degli errori la presa di decisione Requisiti: Nessuno, per partecipare a questo corso non serve alcun particolare talento artistico: l’arteterapia insegna prima di ogni cosa l’importanza di sospendere il giudizio, nei confronti degli altri e di noi stessi, per allontanarsi dall’ossessione del risultato finale (bello, brutto, geniale o banale…), per godere del processo e dell’emozione di esprimere ciò che a parole non si riesce a comunicare. Forse un requisito c’è: la voglia di fare un’esperienza nuova!
Autore: Ilaria Taurino 24 gennaio 2023
Per esperienza personale di anni di lavoro al fianco delle aziende della Marca trevigiana posso dire che uno dei corsi di formazione più richiesti all’interno della sfera “soft skills” è il teambuilding . Vuoi perché gli addetti ai lavori “martellano” da anni sull’importanza di creare team coesi ed affiatati per migliorare le prestazioni o perché effettivamente le direzioni aziendali sentono l’esigenza di migliorare il clima interno e la conoscenza reciproca per gettare così le basi per un buon lavoro di squadra, fatto sta che quest'ultimi sono disposti a spendere anche molti euro in scampagnate nei boschi, gite in barca a vela, partite di rugby con terzo tempo incluso o preparazioni di pranzi improbabili trasformando gli impiegati in brigate di cucina alla Masterchef! Va tutto molto bene, ma come sempre, il nocciolo della questione è: qual è il tuo obiettivo? Un errore piuttosto comune è credere che un intervento di teambuilding renda più efficace ed efficiente la squadra, ovvero capace di raggiungere i risultati prefissati nei tempi stabiliti, valorizzando al meglio il contributo di ciascuno, grazie alla cooperazione. Probabilmente già avete capito dove voglio andare a parare… creare un team forte ha bisogno di un investimento molto maggiore di una giornata di teambuilding: servono consapevolezza, visione, leadership, impegno quotidiano, coerenza e determinazione… e molti altri ingredienti di cui possiamo parlare durante il prossimo corso che faremo insieme! Alla giornata di teambuilding, che resta un momento importante e propedeutico ad un intervento sul teamwork, aggiungi quindi un percorso formativo dedicato specificatamente ai singoli team fatto di formazione d’aula tradizionale e teamcoaching e, vedrai, che i risultati arriveranno. P.S. La scampagnata organizzata la domenica per socializzare e stare insieme falla lo stesso, meglio se per festeggiare qualche successo (e ti consiglio la partecipazione libera!).
26 dicembre 2022
Lavorare in team è sempre più importante: i problemi sono complessi e le competenze all’interno dell’azienda sono molto specialistiche, pertanto è ormai una necessità che le varie risorse coinvolte siano in grado di interagire tra loro per trovare soluzioni efficaci nel più breve tempo possibile insieme. Obiettivo del corso Il corso ha l’obiettivo di far acquisire ai partecipanti le competenze utili a gestire in modo efficace il lavoro di squadra e di essere consapevoli delle dinamiche di gruppo e delle modalità relazionali. Programma La costruzione del gruppo Le fasi del ciclo di vita di un gruppo di lavoro Lavoro individuale vs lavoro di gruppo Le condizioni di base perché il team si percepisca come tale (valori, identità, norme, riconoscimento, scopo) La competenze sociali e la comunicazione efficace Responsabilità individuale e leadership distribuita La definizione degli obiettivi e la valutazione dei risultati Celebrare i successi
Autore: Ilaria Taurino 26 dicembre 2022
Obiettivi del corso Il corso ha lo scopo di rendere i partecipanti consapevoli del proprio stile di leadership, comprendere le conseguenze dell’adozione di uno stile rispetto ad un altro per essere in grado di scegliere quello più efficace in base agli obiettivi da raggiungere. Inoltre il corso fornirà una base teorica e degli strumenti operativi per instaurare una relazione di fiducia con i propri collaboratori affinché il lavoro diventi un’esperienza positiva per tutti i soggetti coinvolti. Per allenare le competenze personali e sociali si consiglia di affiancare alla formazione d’aula un percorso personalizzato di training e/o coaching. Programma: · Cosa fa di un capo un vero leader: riflessioni e confronti sul proprio vissuto personale · Gli stili di leadership, vantaggi e svantaggi di ciascuno. · L’intelligenza emotiva: come si esprime e perché è così importante · Come ottenere il meglio dai propri collaboratori: - Motivare - Creare un clima positivo · Come dare e richiedere feedback 
Autore: Ilaria Taurino 26 dicembre 2022
Il corso per formatori intende rispondere alla necessità di tutti coloro che, a vario titolo, (docenti, formatori, venditori, teamleader, ecc.) devono trasferire conoscenze e/o competenze ad altri soggetti. Il corso renderà i partecipanti in grado di presidiare in autonomia il processo formativo: progettare, gestire e valutare un corso per ottenere il massimo dell’apprendimento. Programma Elementi di andragogia: come impara l’adulto Il processo comunicativo alla base di ogni relazione educativa. La relazione di fiducia tra formatore e discente, la sperimentazione, l’errore come opportunità di apprendimento Il processo formativo: · Definizione degli obiettivi formativi · Progettazione del percorso · La scelta dei contenuti da trattare · Le metodologie didattiche attive ed interattive · Il setting d’aula · La valutazione · Come preparare i supporti didattici
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